Inibitori di MEK: Cotellic nel trattamento del melanoma metastatico o inoperabile
Cotellic è un medicinale antitumorale che trova indicazione nel trattamento di adulti affetti da melanoma che si è diffuso in altre parti del corpo o che non può essere rimosso chirurgicamente.
Cotellic si impiega in associazione a un altro medicinale denominato Vemurafenib ( Zelboraf ) ed è destinato unicamente ai pazienti in cui le cellule del melanoma hanno evidenziato una particolare mutazione nel gene BRAF, denominata BRAF V600.
Il principio attivo di Cotellic è Cobimetinib.
Prima di iniziare il trattamento con Cotellic, occorre accertare la presenza della mutazione BRCA V600.
Cotellic è disponibile in compresse ( 20 mg ). La dose raccomandata è di 60 mg al giorno ( 3 compresse da 20 mg ). Cotellic viene somministrato in cicli di 28 giorni, in cui si assumono le compresse per 21 giorni consecutivi, seguiti da una sospensione di 7 giorni.
Se il paziente riferisce determinati effetti indesiderati il medico può decidere di interrompere o cessare il trattamento, oppure di ridurre la dose.
Il trattamento deve essere continuato fino a quando il paziente non mostra segni di miglioramento o la malattia si stabilizza e il paziente è in grado di tollerare gli effetti indesiderati.
Il principio attivo di Cotellic, Cobimetinib, è un inibitore di MEK, una proteina che partecipa alla stimolazione della normale divisione cellulare.
Nei melanomi con mutazione BRAF V600 è presente una forma anomala della proteina BRAF, che attiva la proteina MEK.
La conseguente divisione incontrollata delle cellule favorisce lo sviluppo del tumore.
Cotellic agisce bloccando direttamente MEK, impedendone l'attivazione da parte della forma anomala della proteina BRAF, rallentando in tal modo la crescita e la diffusione del tumore.
Cotellic è somministrato soltanto ai pazienti in cui il melanoma è causato dalla mutazione BRAF V600 e deve essere usato in associazione a Vemurafenib, che è un inibitore della BRAF.
Cotellic è stato esaminato nell'ambito di uno studio principale cui hanno partecipato 495 pazienti con melanoma, contenente la mutazione BRAF V600, che si era diffuso ad altre parti del corpo o che non poteva essere rimosso chirurgicamente.
I pazienti non erano stati sottoposti in precedenza ad alcuna terapia e sono stati trattati con Cotellic e Vemurafenib o con placebo e Vemurafenib.
Il principale parametro di efficacia era il periodo di tempo intercorso prima del peggioramento della malattia ( sopravvivenza libera da progressione ).
In questo studio la combinazione di Cotellic e Vemurafenib è risultata più efficace della combinazione di placebo e Vemurafenib: il periodo intercorso prima del peggioramento della malattia è stato in media di 12.3 mesi fra i pazienti trattati con Cotellic rispetto ai 7.2 mesi registrati fra i pazienti trattati con placebo.
Gli effetti indesiderati più comuni di Cotellic ( che possono riguardare più di 1 persona su 5 ) sono diarrea, eritema cutaneo, nausea, vomito, piressia ( febbre ), reazioni di fotosensibilità ( sensibilità alla luce ), risultati anomali nei test sulla funzionalità epatica ( aumento dei livelli di alanina aminotransferasi e aspartato aminotransferasi ) e risultati anomali relativi a un enzima associato alla degradazione muscolare ( creatinfosfochinasi ).
Il Comitato scientifico ( CHMP ) dell’EMA ( European Medicines Agency ) ha deciso che i benefici di Cotellic sono superiori ai rischi.
Il Comitato ha osservato che Cotellic, utilizzato in associazione con Vemurafenib, aveva dimostrato un beneficio clinicamente rilevante nei pazienti il cui melanoma presentava la mutazione BRAF V600 rispetto alla monoterapia con Vemurafenib.
Poiché Cotellic e Vemurafenib agiscono bloccando diverse proteine importanti per la crescita tumorale, la loro combinazione induce una risposta più adeguata e potrebbe rallentare lo sviluppo della resistenza delle cellule tumorali a Vemurafenib.
Benché da uno studio di supporto sia emerso che i pazienti non-trattati in precedenza con inibitori di BRAF o di MEK sembravano trarre il maggior beneficio dalla terapia, il Comitato è del parere che i soggetti trattati in precedenza con inibitori di BRAF potrebbero comunque trarre vantaggio dal trattamento con Cotellic e Vemurafenib.
Quanto alla sicurezza, gli effetti indesiderati sono stati considerati accettabili e gestibili con misure appropriate. ( Xagena2015 )
Fonte: EMA, 2015
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